Riserve del CIS sul volume Fanti-Gaeta, la replica del professore

27/03/2013 
 
Gli esami sul telo della Sindone

GLI ESAMI SUL TELO DELLA SINDONE

Una nota del Centro Internazionale di Sindonologia e la risposta dello studioso dell'Università di Padova

REDAZIONE
ROMA

Con riferimento alla notizia della pubblicazione da parte dell’editore Rizzoli del volume “Il mistero della Sindone” di Giulio Fanti e Saverio Gaeta, nel quale verrebbero riportate ricerche effettuate su materiale che si suppone provenire dalla Sindone, il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino esprime le proprie riserve dinanzi a un approccio al tema che si baserebbe su elementi quali l’analisi di campioni di tessuto la cui appartenenza al telo sindonico risulta perlomeno dubbia e comunque non provabile, in quanto privi di qualsiasi tracciabilità.

L'intervento del CIS

A tale riguardo il CIS rimanda alle dichiarazioni ufficiali su “esperimenti e analisi riguardanti la Sacra Sindone” già rilasciate – in occasione di altri analoghi tentativi effettuati in passato su presunti campioni di materiale sindonico – dal Cardinale Giovanni Saldarini nel settembre 1995 e dal Cardinale Severino Poletto il 4 maggio 2009, in qualità di “Custodi Pontifici della Sacra Sindone” e pertanto anche a nome della Santa Sede, proprietaria della Sindone.

«Circolano sempre più notizie di esperimenti fatti su campioni di materiale sindonico allo scopo di verificare i risultati delle analisi effettuate col metodo del Carbonio 14 nell’estate del 1988. Per quanto l’obiettivo possa essere legittimo e la Chiesa riconosca a ogni scienziato il diritto di fare le ricerche che ritiene opportune nell’ambito della sua scienza, in questo caso è necessario chiarire che: a) nessun nuovo prelievo di materiale è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi; b) se questo materiale esistesse, il Custode ricorda che la Proprietà non ha dato a nessuno il permesso di tenerselo e farne qualsiasi uso e prega gli interessati di rimetterlo nelle mani della stessa; c) non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti detti esperimenti al lenzuolo sindonico, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati dei pretesi esperimenti; d) ciò non vale evidentemente per le ricerche avviate con materiale prelevato con esplicita autorizzazione del Custode durante gli esami dell’ottobre 1978; e) nel clima di reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo di Torino invitano gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo per la realizzazione di un chiaro programma di ricerche organicamente concertate».

Giovanni Cardinale Saldarini
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra Sindone
Torino, settembre 1995

«Sui mass media sono comparse in questi ultimi tempi notizie riguardanti ricerche effettuate su preteso materiale sindonico, al servizio di obiettivi vari. Su di esse il Custode Pontificio della Sindone sente il dovere di prendere posizione, sulla linea delle dichiarazioni già rilasciate nel 1995 dal suo predecessore, il Cardinale Giovanni Saldarini.

È indiscusso per la Chiesa che ogni scienziato ha il diritto di fare le ricerche opportune in campo sindonico nell’ambito della sua competenza, nel rispetto della sensibilità dei fedeli e dei diritti della Proprietà della Sindone. È necessario però fare alcune precisazioni riguardanti l’utilizzo di preteso materiale sindonico: Nessun nuovo prelievo di materiale a scopo di ricerca è avvenuto sulla Santa Sindone dopo il 21 aprile 1988 e sia alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esserci materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi. Quanto è stato ottenuto nell’intervento di restauro del 2002 è stato immediatamente inventariato e posto sotto sigillo, a totale ed esclusiva disposizione e discrezione della Santa Sede. Non essendoci nessun grado di sicurezza sull’appartenenza al telo sindonico dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti gli esperimenti in questione, la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali esperimenti. Nel clima di reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l’Arcivescovo di Torino invitano gli scienziati a pazientare finché sia giunto il tempo opportuno per la realizzazione di un chiaro e serio programma di ricerche organicamente concertate. In proposito si comunica che il programma di ricerche è ancora sospeso fino al termine della prossima ostensione, mentre si spera di poterne avviare una realizzazione nel periodo successivo».

 

Severino Cardinale Poletto
Arcivescovo di Torino
Custode Pontificio della Sacra Sindone
Torino, 4 maggio 2009

 

La risposta del professore Fanti

In risposta alle riserve del Centro Internazionale di Sindonologia dove si parla di "campioni di tessuto la cui appartenenza al telo sindonico risulta perlomeno dubbia e comunque non provabile, in quanto privi di qualsiasi tracciabilità" mi trovo constretto a rispondere anche per difendere l'onorabilità della mia Università che mi ha finanziato gli studi descritti dal libro pubblicato da Rizzoli

1. Probabilmente chi ha risposto non ha ancora avuto il modo di leggere il libro che contiene proprio un'appendice riguardante la tracciabilità dei campioni.

2. I campioni in discussione provengono proprio da quelli che il cardinale Saldarini al punto d)  esclude dalla sua dichiarazione perchè "materiale prelevato con esplicita autorizzazione del Custode durante gli esami dell’ottobre 1978".

3. Come indicato nelle dichiarazioni dei cardinali Saldarini e Poletto, il sottoscritto prese contatti per la resitituzione dei campioni.

4. I risultati delle ricerche pubblicate potranno essere confermati da test paralleli condotti dal CIS. Il sottoscritto è disponibile a fornire il proprio know-how per tale scopo.

 

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